Contratti di lavoro 2015 quali sono?
Le novità contratti di lavoro 2015 introdotte con il Jobs Act per le aziende, le società, i daotri di lavoro e per i lavoratori sono tantissime. Quindi è inevitabile chiedersi quali sono i contratti di lavoro che esistono oggi in Italia nel 2015 in cosa e come sono cambiati con la riforma del lavoro e quali invece nel nostro Paese spariranno per sempre. Per questo motivo abbiamo voluto approfondire l'argomento, stilando una piccola e semplice guida ai contratti di lavoro 2015 con tutte le novità apportate dal Jobs Act su ogni singola tipologia contrattuale e quelle che ben presto verranno introdotte, una volta emanati i decreti attuativi delle norme, così come è avvenuto per il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in vigore dalle assunzioni effettuate a partire dal 7 marzo 2015.
Con quale tipo di contratto di lavoro oggi un lavoratore può essere assunto in Italia? Per rispondere a questa semplice domanda, occorre far riferimento alle novità introdotte o ancora da introdurre dal Jobs Act sul riordino dei contratti 2015. Infatti, a partire dal 7 marzo 2015, il datore di lavoro, quindi l'impresa o la società che vuole contrattualizzare un lavoratore, può ricorrere al contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti 2015, in vigore con il Decreto legislativo n. 23 del 4 marzo 2015 e riservato e applicato esclusivamente ai lavoratori assunti, trasformati o qualificati, dal 7 marzo 2015 che prevede l'introduzione idi un nuovo regime di tutela per i licenziamenti illegittimi togliendo ogni discrezionalità al giudice e prevedendo un’indennità risarcitoria crescente in ragione dell’anzianità di servizio in azienda.
L’11/06/2015 , il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato in via definitiva in attuazione della legge n. 183 del 2014, due decreti che riguardano:
1) Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, vita e di lavoro, per cui il nuovo congedo parentale 2015 Jobs Act.
2) Testo semplificato delle tipologie contrattuali che riassume le tipologie contrattuali in vigore in Italia dal 2015 in poi.
Tale decreto definitivo sul riordino dei contratti 2015 introdotto dal Jobs Act e sulla modifica della mansione, prevede questi contratti: Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti: per i nuovi assunti a partire dal 7 marzo 2015;
- Contratto a tempo determinato;
- Contratto di somministrazione ex contratto interinale;
- Contratto a chiamata;
- Lavoro accessorio (voucher);
- Apprendistato;
- Part-time;
- Contratto a progetto fino al 24 giugno 2015, e fino al 31 dicembre 2015 per quelli in essere alla data di entrata in vigore del decreto attuativo Jobs Act..
Nuovo contratto a tempo indeterminato 2015 e mansione:
Le novità introdotte nel contratto a tempo indeterminato 2015 con il Jobs ACT, mirano a far diventare tale forma contrattuale quella più comune e utilizzata in Italia. A tal fine, il Governo ha provveduto con la Legge di Stabilità 2015 a prevedere una serie di incentivi e agevolazioni a quelle imprese che contrattualizzeranno dal 7 marzo 2015 in poi dipendenti a tempo indeterminato a tutele crescenti come zero contributi per 3 anni e deduzione IRAP integrale del costo del lavoro, Decreto Legislativo 4 marzo 2015 n.23, oltre alla semplificazione nei casi di cessazione del rapporto di lavoro mediante l'indennità di licenziamento legata agli anni di servizio e l'offerta di conciliazione facoltativa da parte del datore di lavoro.
Per quanto riguarda la mansione del lavoratore, la normativa è cambiata dall'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 approvato in via definitiva dal CdM dell'11 giugno 2015, che prevede che il lavoratore può essere assegnato a qualsiasi mansione del livello di inquadramento, purché la nuova attività lavorativa rientri nella stessa categoria. Ciò che cambia quindi è che oggi, il lavoratore può essere collocato dal datore di lavoro a mansioni non solo equivalenti alla sua professionalità ma anche ad altre, per cui diventa legale spostare il dipendente a mansioni inferiori. Il demansionamento sarà possibile in presenza di processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale e negli altri casi individuati dai contratti collettivi l’impresa, l'azienda può spostare il lavoratore ad altre mansioni inferiori purché mantenga lo stesso stipendio, fatta eccezione per i trattamenti accessori legati alla vecchia attività.
Accordo conservazione del posto di lavoro: Diventa inoltre legale, l'accordo individuale "in sede protetta” per cui sede sindacale o organismi riconosciuti e autorizzati dalla legge, tra datore di lavoro e lavoratore per prevedere di comune accordo l'abbassamento di livello e retribuzione al fine di evitare il licenziamento.